tag:blogger.com,1999:blog-1704955811266426492024-02-19T09:03:04.376+01:00HappyMummySILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.comBlogger49125tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-12046171942898171672014-04-24T12:37:00.003+02:002014-04-24T12:37:23.137+02:00Come mi vorrei o come mi volete?<div class="contenuto_articolo">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXf1dcWXBvVyR9AgniZPaG1XBZnaluW47-KZJgSMzDTLScfiQcgLNhdzx5wvzxJH3KDaPX8V4Tf_0BzoLoNL2_1PtUBRxEr05wGGehSYlawmc3kEeVhcYmanAVmUI6bWpYVQxx27UiYcc/s1600/belen-come-mi-vorrei-italia-1.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXf1dcWXBvVyR9AgniZPaG1XBZnaluW47-KZJgSMzDTLScfiQcgLNhdzx5wvzxJH3KDaPX8V4Tf_0BzoLoNL2_1PtUBRxEr05wGGehSYlawmc3kEeVhcYmanAVmUI6bWpYVQxx27UiYcc/s1600/belen-come-mi-vorrei-italia-1.png" height="180" width="320" /></a>E così anche l'infallibile Belen, maestra di strategia e pubblico ha collezionato il suo primo flop.</div>
È infatti flop di ascolti per <em>Come mi vorrei</em>, il programma di Italia1 condotto da Belen con l’obiettivo di rendere più belle le donne<br />
Il programma è praticamente una riedizione più scosciata del <em>Brutto Anatroccolo, </em>privo però dell’ironia che era di Amanda Lear e Marco Balestri. <br />
Oltre ad avere un'audience bassissima si è scatenata anche la rete dove gira una petizione per chiudere il programma tacciato di essere sessista.<br />
Ebbene si .... A frenare gli ascolti, non è la perplessità iniziale, quella che Belen, bella com’è, non sia credibile per dare lezioni di bellezza.<br />
ma è il punto di vista maschilista dello show che mira a trasformare le donne per farle piacere agli uomini .... e quindi il "Come mi vorrei" si trasforma presto nel "come mi volete"?<br />
Infatti abbiamo la nerd cui è stata tolta “l’aria da oratorio”, una ragazza graziosa che a detta del parrucchiere di Belen “sembra una cassapanca dell’800” e che viene trasformata in una civettuola tutta trasparenze. <br />
E l'episodio dovrebbe finire lì, ma ecco che Belen invita due aitanti rugbisti per l’approvazione finale che dichiarano entusiasti che ci uscirebbero a cena. La nerd è quindi pronta per essere palleggiata tra i due muscolosi bulli. Non fosse che spunta l’ex fidanzato che l’aveva piantata e che, folgorato dal cambiamento, se la riprende. <br />
Diventa quindi facile immaginare che le donne, da casa, son lì che urlano sul divano “no, non farlo, quello lì non ti merita”. E subito dopo cambiano canale.<br />
Come mi vorrei dipinge ragazze in balia del primo che passa, pronte a credere che la personalità stia nel trucco/parrucco e passi tra le trasparenze di un vestito e la felicità in un uomo – uno qualunque – che ti piglia.<br />
C’è poi la 26enne laureata che non trova un ragazzo, “segni particolari: fredda” recita la scheda, e olé! Ci pensa Belen. Che sentenzia: «Se volete sapere tutto di una donna, dovete semplicemente guardare nel suo armadio». <br />
E certo ..... Guardare, che so, nella sua libreria è ovviamente inessenziale. <br />
Quindi Belen ravana nell’armadio della laureata e trova subito la ricetta: “Qui serve un bel reggiseno che la renda più appetibile”. L’ispezione è particolarmente accurata nel cassetto dell’intimo, che puzza di antitarme. Belen, sventolando uno slip color carne: “Qua non riusciamo ad arrapare neanche la tarma”. <br />
Insomma, il trucco è svelato ------ lo scopo è arrapare. <br />
Mica piacere a se stesse. <br />
E a questo punto, scusate, chiunque cambierebbe canale!!!!!!!!</div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-27061107382562916892014-04-23T10:28:00.000+02:002014-04-23T10:28:28.512+02:00A chi e a cosa serve tenere aperti i negozi la domenica?Nei giorni scorsi c’è stata polemica tra sindacati e grande distribuzione per la richiesta da parte di quest’ultima di tenere aperti i negozi anche a Pasqua e Santo Stefano. <br />
Indubbiamente da utente trovo comodo avere i negozi sempre aperti, da quando – mi sembra per decisione del governo Monti – è stata liberalizzata l’apertura domenicale. <br />
Ma ne valeva davvero la pena? <br />
I consumi non sono aumentati, anzi. <br />L’occupazione neanche (e del resto, se le vendite non aumentano, difficilmente si possono fare nuove assunzioni). E con la nuova normativa, credo che siano calati o spariti i supplementi che venivano riconosciuti ai dipendenti per il lavoro domenicale, a fronte di una vita personale più complicata. <br />
In conclusione, si vende come prima (forse meno) con lo stesso personale (forse pagato meno). <br />
E allora, si doveva proprio peggiorare la vita di chi lavora per la grande distribuzione, o titolare di un negozio in proprio è costretto a lavorare anche nei weekend o subire la concorrenza di chi lo fa? <br />
Non sarebbe stato meglio continuare con la chiusura domenicale, salvo rare occasioni, e riposarsi tutti – tranne chi opera in servizi che devono per forza restare aperti – e magari passare più tempo insieme con i famigliari? <br />
Ma fino a dove siamo disposti ad arrivare, a cosa siamo disposti a rinunciare, in nome di una concorrenza vista come valore a priori, anche quando non porta reali benefici? <br />
Io per conto mio mi sono ripromessa di non fare più acquisti la domenica proprio per non alimentare questo mercato.<br />
Non posso pensare che ci siano dei papà e delle mamme che non possono trascorrere delle giornate libere con i propri figli e negare così ad una famiglia normale cio' che di più importante ci sia al mondo .... DEL TEMPO DA PASSARE IN SERENITA' E SENZA FRETTA!!!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWD6-qrWndhOFRlEKnDBpp53m7-KWvHrUt5Tcc5R4-rLGlifxXyaX4n7w6fVvOgNnZt0xKhouslucyPl1xCYoI0YXKUEULmfP_X0E8EQh1XAJUIyXgnOSwJFx2Axg4hJbhLXN27dymW38/s1600/Famiglia-simpson-Simpsonsfamili-1024x768.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWD6-qrWndhOFRlEKnDBpp53m7-KWvHrUt5Tcc5R4-rLGlifxXyaX4n7w6fVvOgNnZt0xKhouslucyPl1xCYoI0YXKUEULmfP_X0E8EQh1XAJUIyXgnOSwJFx2Axg4hJbhLXN27dymW38/s1600/Famiglia-simpson-Simpsonsfamili-1024x768.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-30987528719983854702013-07-26T10:28:00.000+02:002013-07-26T10:28:51.872+02:00Il Venerdì del Libro - Mia suocera beve di Diego De Silva
<span lang="IT" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Calibri;">Il romanzo racconta la storia dell’avvocato d’insuccesso
Vincenzo Malinconico alle prese con un sequestro di persona ripreso in diretta
dalle telecamere di un supermercato. Ad averlo studiato ed eseguito è un ingegnere
informatico che ha progettato il sistema di video sorveglianza. Il sequestrato
è un capomafia, che l’ingegnere considera responsabile della morte accidentale
del suo unico figlio. Il piano è molto efficace: all’arrivo delle telecamere
della televisione, l’ingegnere vuole raccontare il suo dramma e processare in
diretta il boss. La scena del sequestro diventa cosí il set di un tragicomico
reality, con la folla e le forze dell’ordine all’esterno del supermercato che
assistono impotenti allo «spettacolo». La sola speranza d’impedire la tragedia
è affidata proprio all’avvocato Vincenzo Malinconico, che l’ingegnere incontra
casualmente nel supermercato e «nomina» difensore d’ufficio del boss
nell’improvvisato processo. <br />
</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1uiqgGr7gypuBNNcEgW-LWZJXIuM2AeKuROKXuYhhpDr3VD2B0ZzDn2TaxI0bBblcR-7OYnJFDguHe0D5QC8al6ifuLv_Lz8DDqZz4JR2z5d5TvMGPjLRMAAYvTGoipP4KW3b3C7jEZ8/s1600/__e5949.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1uiqgGr7gypuBNNcEgW-LWZJXIuM2AeKuROKXuYhhpDr3VD2B0ZzDn2TaxI0bBblcR-7OYnJFDguHe0D5QC8al6ifuLv_Lz8DDqZz4JR2z5d5TvMGPjLRMAAYvTGoipP4KW3b3C7jEZ8/s320/__e5949.jpg" width="212" /></a><span lang="IT" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Calibri;">Malinconico, con la sua proverbiale irrisolutezza, il suo naturale senso del
ridicolo, la sua tendenza a rimuginare, uscire fuori tema, trovare il comico
nel tragico, il suo riepilogare e riscrivere gli eventi recenti della sua vita
privata (la crisi sentimentale con la sua compagna, le incomprensioni della sua
ex moglie e dei due figli, l’improvvisa diagnosi di leucemia della sua ex
suocera), riuscirà a sabotare il piano dell’ingegnere e forse anche quel gran
casino che è la sua vita.<o:p></o:p></span></span></div>
<span lang="IT" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Calibri;">Attorno alla storia principale il protagonista inserisce dei
temi di contorno che non sono molto diversi dai piccoli grandi problemi che
ognuno di noi affronta quotidianamente (il lavoro, l'amore, la famiglia, il
senso della giustizia) , tutti affrontati con una certa ironia e quel pizzico
di impulsività tipiche dell'avvocato Malinconico. In qualche pagina il
personaggio creato da De Silva filosofeggia un pò troppo, mentre l'argomento
principale avrebbe meritato meno superficialità perche un padre disperato per
la morte assurda del figlio vittima della camorra ma sospettato di essere ad
essa colluso per una seria di fatalità, che cerca di riabilitare la memoria del
ragazzo rischia di diventare una tragica macchietta. <br />
La ruspante ironia di Malinconico non risparmia neanche il potente mezzo della
televisione con tutti i suoi limiti e le sue falsità impersonate nella
esilarante figura di Mary Stracqualorso, una specie di Aldo Biscardi in
gonnella (ma molto peggio di lui...). De Silva si prende il rischio di tutti
quelli che creano personaggi estremamente ironici , quando questi capitano
nelle tragedie e le affrontano alla loro maniera , ti sembra che il loro modo
di essere sia un pò fuori posto quasi che noi, un pò da ipocriti magari,
pensiamo che non versino abbastanza lacrime, come se il loro senso di distacco
dal dolore degli altri non sia quello che spesso "pratichiamo "
egoisticamente anche noi .<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span lang="IT" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Calibri;">Alla domanda “Consiglieresti la lettura di questo libro?”
forse risponderei NI …. L’ho letto con piacere ma senza particolare slancio.<o:p></o:p></span></span></div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com3Italia41.87194 12.56737999999995729.678010500000003 -8.0869170000000423 54.065869500000005 33.221676999999957tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-30628161038216275762013-07-19T12:09:00.000+02:002013-07-19T12:09:46.752+02:00Il Venerdì del Libro - Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tusset<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit1H6cqY7hsCjO8J6yMaCKD_hwxbTp9DUC5WOZeR3vPhFEltg-GtVtLPG7xk01pW7st7n0dDC3Nv3WuiAY1PZCBv-wCJ97T56hjbzB1ZtwVZuht-M2vkXHZ5PnbBdc-ED7KGAfq-ZEUMY/s1600/arton18885.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit1H6cqY7hsCjO8J6yMaCKD_hwxbTp9DUC5WOZeR3vPhFEltg-GtVtLPG7xk01pW7st7n0dDC3Nv3WuiAY1PZCBv-wCJ97T56hjbzB1ZtwVZuht-M2vkXHZ5PnbBdc-ED7KGAfq-ZEUMY/s1600/arton18885.jpg" /></a><span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; mso-ansi-language: IT;"><span lang="IT"><em><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">“Il
meglio che possa capitare a una brioche è di essere imburrata”<o:p></o:p></span></em></span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="background: white; line-height: 18.85pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Questo è il primo pensiero di Pablo Miralles, protagonista
del romanzo di Tullet. Descrivere <i>Baloo</i> (è il suo soprannome) è davvero complicato:
ha trent’anni, non ha un vero lavoro, vive a Barcellona, è un Miralles. Fin qui
niente di strano. Peccato che la famiglia Miralles sia milionaria: il Signor
Padre ha un conto in banca da far girare la testa, il Meraviglioso Fratello
Sebastiàn <i>The First</i> è un imprenditore col fiuto per i grandi affari. Pablito
invece va contro corrente. Centoventi chili di pigrizia, è allergico alle
relazioni stabili e alle regole imposte dalla società: <i>Bagheera</i>, la
Belva Lotus, e una carta di credito da cui attingere quasi illimitatamente a
parte. Quando il Meraviglioso Fratello si caccia nei guai, Pablo non esita a
mettersi sulle sue tracce e a sfruttare quei lussi che Sebastiàn si è lasciato
alle spalle. Tutto inizia con un indirizzo. Barcellona, via Jaume Guillamet 15,
e un fazzoletto rosso annodato a un lampione. Improvvisandosi investigatore
alla ricerca del fratello misteriosamente scomparso, Pablo scopre quali
scheletri si nascondano negli armadi dei Perfetti. Pablo si avvicina così a una
nuova realtà, spaventosa e attraente al tempo stesso.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="background: white; line-height: 18.85pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><i><span lang="IT" style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; mso-ansi-language: IT;">Il meglio che possa capitare a una brioche</span></i><span lang="IT" style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; mso-ansi-language: IT;">, è un libro stravagante. Un pò giallo, un pò comico, inquieta
e stupisce di capitolo in capitolo, trascinando il lettore per una Barcellona
moderna, festante ma anche fumosa. A farci percorrere le sue strade è un
personaggio tanto semplice nelle esigenze quanto complesso nell’atteggiamento
di fronte alla vita. E poi c’è la Fina, la coprotagonista: capelli arancioni,
una vita coniugale deludente, la risata facile. Mai coppia poteva essere peggio
assortita, eppure il mix è travolgente. <o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="background: white; line-height: 18.85pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-style: italic;">Il vortice di avventure ed
imprevisti va avanti in un crescendo di suspence ed equivoci sino ad un finale
che lascia letteralmente senza fiato e fa dire " No, non è
possibile!". Lo stile è molto piacevole con dialoghi verosimili (parolacce
incluse) ed estremamente divertenti (più volte ho dovuto interrompere la
lettura e godermi inarrestabili risate lacrimose). Consiglio vivamente a tutti
la lettura di questo romanzo.</span></div>
<div style="background: white; line-height: 18.85pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-style: italic;"><o:p></o:p></span> </div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com1Barcellona, Spagna41.3850639 2.173403499999949441.1944764 1.8506799999999495 41.5756514 2.4961269999999494tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-6181516416327146182013-07-12T10:59:00.000+02:002013-07-12T11:00:34.945+02:00Il Venerdì del Libro - Sulla Strada di Jack Kerouac<span lang="IT" style="color: #666666; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: Calibri;">Prima
di leggere questo libro avevo letto diverse recensioni e opinioni, più che
altro incuriosito non tanto dal libro in sé, quanto dello scrittore Kerouac,
padre della Beat Generation. <br />
Personaggio enigmatico e controverso, un po’ come tutti gli altri scrittori
appartenenti alla Beat. <br />
Per quello che riguarda il libro in sé, anche qui i commenti erano
contrastanti, tra chi lo definiva un capolavoro da leggere in una notte (…una
notte insonne…) e chi lo definiva un libro molto molto sopravvalutato. <br />
Diciamo che dopo averlo letto, in una settimana, mi piazzo nel mezzo. Credo
onestamente che il libro sia un bel libro, ma che in alcuni casi si faccia
fatica ad andare avanti. Il libro, come molti sapranno già, parla della storia
del protagonista Sal (Kerouac) e del suo amico Dean (Neal Cassidy) che in
periodi differenti per ben 4 volte attraversano l’America con mezzi di fortuna,
incontrando le persone più strane e visitando i luoghi più disparati dell’
America del 1950. <br />
Lo stile, al contrario di quello che pensavo, è molto “pulito”. Poche sono le
parolacce o i termini scurrili e anche le scene di sesso <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in realtà sono toccate solo superficialmente.
Sembra quasi una storia raccontata da un ragazzo per bene che improvvisamente
perde la testa e decide di fare questi viaggi… <br />
In risposta a chi dice che il libro in fin dei conti non parla di nulla dico
che è pur vero che letta oggi nel 2013 questa storia può sembrare vuota di
contenuti ed a tratti monotona, ma credo che il segreto di questo libro stia
proprio nel riuscire (più di molti altri) ad immedesimarsi nel protagonista e
quindi cercare di fare questi viaggi nel 1950. <br />
Ecco così che il libro guadagna molti punti e diventa interessante sia per
capire l’ambiente americano nel 1950, sia per capire le idee ed i pensieri del
“giovane ribelle” Kerouac, che perdendosi per l’America cerca di trovare
innanzitutto se stesso. Invece, una delle grosse pecche di questo libro sta nel
soffermarsi, da parte dell’autore, eccessivamente su scene o situazioni poco
rilevanti o di nessuna importanza per lungo lungo tempo. <br />
Il libro diventa così lento e pesante in alcuni passaggi. In conclusione un
libro che si legge, ma certo, onestamente, dal “manifesto della Beat” mi
aspettavo qualcosa di più.<br />
Il viaggio verso sud di Sal e Dean lungo le strade infinite del Texas e del
Messico, è in definitiva un viaggio verso il nulla, nel quale ciò che importa
non è arrivare, ma andare, muoversi indefinitamente nella speranza, che si sa
comunque vana, di esorcizzare un'ansia e un male di vivere sempre crescenti, a
dispetto delle rischiose vie di fuga offerte dall'alcol, dalla marijuana, dalla
benzedrina. L'ineludibile bisogno di ribellarsi, il valore dell’amicizia, la
ricerca dell’autenticità, e di una difficilissima appartenenza offrono le
coordinate di un universo giovanile segnato dall’ombra nera della dissoluzione
e della morte.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span lang="IT" style="color: #666666; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: Calibri;">In
definitiva però non lo rileggerei </span></span><span lang="IT" style="color: #666666; font-family: Wingdings; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-char-type: symbol; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-symbol-font-family: Wingdings;"><span style="mso-char-type: symbol; mso-symbol-font-family: Wingdings;">J</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtvTw7a2QVD-VmG2ZcGUD2rooRj0HMPC2BG85JpFt66ygjWZOAIitt3kcyGUjBHReN4VEeDcXD7OCkj7tyUgMPUCiH_GJ73kd2t10NjfhEyOl0VLx0QDPeHAzMoolQzpwmDSR5sMmSbcg/s1600/jack+kerouac+sulla+strada.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtvTw7a2QVD-VmG2ZcGUD2rooRj0HMPC2BG85JpFt66ygjWZOAIitt3kcyGUjBHReN4VEeDcXD7OCkj7tyUgMPUCiH_GJ73kd2t10NjfhEyOl0VLx0QDPeHAzMoolQzpwmDSR5sMmSbcg/s320/jack+kerouac+sulla+strada.jpeg" width="203" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span lang="IT" style="color: #666666; font-family: Wingdings; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-char-type: symbol; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-symbol-font-family: Wingdings;"><span style="mso-char-type: symbol; mso-symbol-font-family: Wingdings;"></span></span><span lang="IT" style="color: #666666; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span> </div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com2Stati Uniti37.09024 -95.712891000000013-36.4181565 99.052733999999987 90 69.521483999999987tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-57839888181441183892013-06-28T15:29:00.001+02:002013-06-28T15:32:50.455+02:00Il Venerdì del Libro - Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwfuDzWoo8cv4kt6tS0yy_e_32rPu8Esbsmu1w1DixtmbZS5QnSu60Cm2Qm0Y6pioCfc__2ko7lenW9H_KeoBtwGxUZzcDZmH9birvqt6pjapRTn5MVOlfVMw72-U6MtmxTy38TrkOftY/s356/dieci+piccoli+indiani.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwfuDzWoo8cv4kt6tS0yy_e_32rPu8Esbsmu1w1DixtmbZS5QnSu60Cm2Qm0Y6pioCfc__2ko7lenW9H_KeoBtwGxUZzcDZmH9birvqt6pjapRTn5MVOlfVMw72-U6MtmxTy38TrkOftY/s320/dieci+piccoli+indiani.jpg" width="204" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span lang="IT" style="color: #5a6370; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Calibri;">Questo
libro racconta di dieci persone che sono invitate su una strana isola, Nigger
Island, da proprietari sconosciuti; queste persone sono il giudice Wargrave, le
signorine Vera Claythorne e Emily Brent, Philip Lombard, il generale Macarthur,
Anthony Marston, il signor Blore, il dottor Armstrong, il maggiordomo Rogers e
sua moglie. Tutti si ritrovano assieme alla villa dell’isoletta. <br />
La casa è molto bella e in ogni camera c’è una poesia attaccata sul caminetto,
mentre sulla tavola del salotto ci sono 10 statuette di 10 negretti. La sera
dopo cena si tutti si accomodano in salotto e ad un tratto sentono una voce che
incrimina ogni ospite di aver commesso un omicidio. <br />
Dopo poco sentono un tonfo e trovano Mrs Rogers svenuta; il dottore e suo marito
la portano quindi in camera a riposare. <br />
Tutti cercano di scoprire da dove proveniva la voce e dopo qualche ricerca
scoprono che essa proveniva da un grammofono: a questo punto Rogers confessa di
aver messo lui il disco su ordine dei signori Owen. Tony Marston è il più
nervoso e per rilassarsi beve tutto di un fiato il suo bicchiere di whisky
cadendo a terra stecchito! Il bicchiere di whisky infatti è pieno di cianuro di
potassio. <br />
Tutti sono sconvolti e decidono di andare a letto. La mattina dopo tutti stanno
bene, ma ad un tratto Rogers si reca dal dottore per dirgli che sua moglie non riusciva
a svegliarsi: il dottore corre subito in camera della donna e si accorge che è
morta nel sonno. Al momento della colazione gli ospiti si accorgono che sulla tavola
ci sono due statuette in meno! <br />
Il giorno dopo viene trovato il corpo di Rogers ucciso da un’ascia mentre stava
spaccando della legna. Piano piano tutti gli ospiti vengono uccisi seguendo
l’ordine della poesia appena sul caminetto ed ogni volta una statuetta scompare
dal tavolo del soggiorno… Chi sarà il colpevole? <o:p></o:p></span></span></div>
<span lang="IT" style="color: #666666; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="font-family: Calibri;">Una storia claustrofobica e angosciante, in cui la morte
è la grande protagonista. La storia si sviluppa secondo la filastrocca dei Ten
Little Niggers, che uno alla volta cadono sotto i colpi della Grande
mietitrice. I protagonisti sono costretti a convivere nel reciproco sospetto e
con l'angoscia per il passato che non passa e l'ineluttabile destino che non
tarderà a compiersi.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span lang="IT" style="color: #666666; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="font-family: Calibri;">La genialità dell'autrice sta nel rendere tutti i
presenti colpevoli di un delitto precedente e quindi possibili organizzatori di
questo assassinio di massa. Per di più, più si va avanti con il libro, più
sembra che i sospetti sfumino... Decisamente il miglior libro della Christie
che abbia mai letto. Non solo la soluzione del giallo è bellissima (ma questo è
caratteristico di tutti i libri che ho letto di questa autrice), ma il romanzo
è praticamente sempre emozionante. Il racconto diventa sempre più avvincente
man mano che ci si spinge avanti nella lettura delle pagine, con il lettore che
è portato a chiedersi quale sarà la prossima vittima, in che modo verrà uccisa,
come possa essere stato macchinato tutto questo... nel finale ogni tassello
trova il suo posto, in un puzzle che ho trovato praticamente perfetto. Lo
consiglio a chiunque avesse voglia di leggere un giallo geniale ed emozionante
allo stesso tempo, fra le altre cose non è eccessivamente lungo e si legge in
qualche ora!<o:p></o:p></span></span></div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com3Devon, Regno Unito50.777213499999988 -3.999460999999996649.490491999999989 -6.5812479999999969 52.063934999999987 -1.4176739999999968tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-86350297520867375972013-05-30T15:25:00.001+02:002013-05-31T09:49:22.581+02:00Il Venerdì del Libro - "Il vecchio e il mare" di Ernest Hemingway
<span style="font-family: inherit;">Oggi partecipo al Venerdì del Libro con un grande classico di Hemingway ..... che però non posso dire sia entrato nella mia classifica di libri preferiti e soprattutto penso che non lo rileggerò.</span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: inherit;">Più che di un libro, dovremmo parlare di un racconto.</span></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: inherit;">Si legge d'un fiato, sia per la struttura che per la trama, che si possono definire semplici, sia per la scrittura molto fluida, essenziale ed asciutta, senza fronzoli.</span></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: inherit;">Diciamo che è tutto piuttosto pittoresco e particolare, a tratti appassionante e a tratti forse anche un po' ripetitivo.</span></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: inherit;">Senz'altro commuovente, soprattutto la fine.</span></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: inherit;">Il tutto si incentra sul tema dell'uomo che affronta il suo destino a costo della vita ed il filo conduttore è il continuo ricostruire la propria vita e ripartire con orgoglio, umiltà, coraggio, perseveranza, rispetto della natura e degli animali.</span></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: inherit;">In sintesi questa la trama.</span></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: inherit;">Dopo ottantaquattro giorni durante i quali non è riuscito a
pescare nulla, il vecchio Santiago vive, nel suo villaggio e nei confronti di
se stesso, la condizione di isolamento di chi è stato colpito da una
maledizione. </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">S</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">olo la solidarietà del giovanissimo Manolo e il mitico esempio di
Joe Di Maggio, imbattibile giocatore di baseball, gli permetteranno di trovare
la forza di riprendere il mare per una pesca che rinnova il suo apprendistato
di pescatore e ne sigilla la simbolica iniziazione. </span></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Calibri;"><span style="font-family: inherit;">Nella disperata caccia a un
enorme pesce spada dei Caraibi, nella lotta, quasi letteralmente a mani nude, contro
gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il
simbolo della vittoria e della maledizione sconfitta, Santiago stabilisce,
forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della
natura e, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio
coraggio, la giustificazione di tutta una vita.</span> </span></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Calibri;"></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlou4D6tHTxmBXjwZrfcE7p8xtDoTreFvWgf46LLAtfDEwm2znfUJveorMKrykVAe7DmeD0ta41h2KDJEpb0_D2Vpi0OZchI0wBLYuRcIYYzh9usqpgZJec4x2Y2hyphenhyphenuW0a6kfRYvgKhTs/s1600/vecchio-e-il-mare_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlou4D6tHTxmBXjwZrfcE7p8xtDoTreFvWgf46LLAtfDEwm2znfUJveorMKrykVAe7DmeD0ta41h2KDJEpb0_D2Vpi0OZchI0wBLYuRcIYYzh9usqpgZJec4x2Y2hyphenhyphenuW0a6kfRYvgKhTs/s320/vecchio-e-il-mare_1.jpg" width="204" /></a></div>
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span><br />
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com0Cuba21.521757 -77.78116699999998213.978727000000001 -88.108315499999975 29.064787000000003 -67.454018499999989tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-13866009134355747782013-05-23T13:39:00.002+02:002013-05-24T09:39:14.521+02:00Il Venerdì del Libro - Almeno il cappello di Andrea Vitali
<br />
<a data-ved="0CAUQjRw" href="http://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=images&cd=&cad=rja&docid=Mp1owfDHNbKeKM&tbnid=vvrKYVIBxsbhXM:&ved=0CAUQjRw&url=http%3A%2F%2Fwww.ioscrittore.it%2Fdoc%2F65079%2Fandrea-vitali-presenta-almeno-il-cappello-sulla-motonave-storica-milano.htm&ei=s_-dUbWnN8jjOr-qgaAL&bvm=bv.46865395,d.Yms&psig=AFQjCNF-G6xcy7OeFkGxi65Yr4eL1K0h8w&ust=1369395502093758" id="irc_mil" style="border: 0px currentColor; clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img height="200" id="irc_mi" src="http://www.ioscrittore.it/gallery/storye2/vitali_cappello2046_img.jpg" style="margin-top: 17px;" width="133" /></a><span lang="IT" style="color: #666666; font-size: 10pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="font-family: inherit;">La piccola
fanfara di Bellano, le aspirazioni e le ambizioni personali delle autorità e di
un musicista dilettante, gli intrecci e gli intrighi della vita di paese. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;">
<span lang="IT" style="color: #666666; font-size: 10pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial;">Ad accogliere i
viaggiatori che d’estate sbarcano sul molo di Bellano dal traghetto Savoia, c’è
solo la scalcagnata fanfara guidata dal maestro Vergottini, prima cornetta e
direttore. Un organico di otto elementi che fa sfigurare l’intero paese, anche
se nel gruppetto svetta il virtuoso del bombardino, Lindo Nasazzi, fresco
vedovo alle prese con la giovane e robusta seconda moglie Noemi. Per dare alla
città un Corpo Musicale degno di questo nome ci vuole un uomo di polso, un
visionario che sappia però districarsi nelle trame e nelle inerzie della
politica e della burocrazia, che riesca a metter d’accordo il podestà, il
segretario comunale, il segretario della locale sezione del partito, il parroco
e tutti i notabili della zona. Un insieme di imprevedibili circostanze può
forse portare verso Bellano il ragionier Geminazzi, che vive sull’altra sponda
del lago, a Menaggio, con la consorte e la numerosa prole. Almeno il cappello
racconta la gloriosa avventura del Corpo Musicale Bellanese, le mille
difficoltà dell’impresa e la determinazione di chi volle farsene artefice. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;">
<span lang="IT" style="color: #666666; font-size: 10pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial;">Lo stile è
quello di Vitali, inconfondibile... guarda ai suoi personaggi con distacco e
ironia. I suoi scritti sono sempre piacevoli. Ma questa volta il romanzo è
monco, non ti prende, la trama non regge. Troppi personaggi e poco
approfonditi, avrei letto volentieri qualche pagina in più riguardo a Lindo
Nasazzi e la sua " simpatica" consorte e avrei volentieri evitato
certe lungaggini riguardo alle divise per la banda o agli strumenti...<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com023822 Bellano LC, Italia46.0410379 9.302204599999981846.0189959 9.2618640999999826 46.0630799 9.3425450999999811tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-7608099620043239442013-05-16T13:35:00.000+02:002013-05-16T13:35:08.906+02:00Solo es futbol!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC6eI1Wx5ZWzXigDlhcPteiOYz9IZ_a-lxgwtYb6fzZF97zCN99EmCtzQuvwOFR12Gjh1o17nHRDX8ViGcA0kaY7_clhYoaEorqMGgCXZupGTq-78d0FwvfP0h2eryQhqqe1FN_LEtWkE/s1600/Solo+es+futbol.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC6eI1Wx5ZWzXigDlhcPteiOYz9IZ_a-lxgwtYb6fzZF97zCN99EmCtzQuvwOFR12Gjh1o17nHRDX8ViGcA0kaY7_clhYoaEorqMGgCXZupGTq-78d0FwvfP0h2eryQhqqe1FN_LEtWkE/s320/Solo+es+futbol.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
C'è poco da dire di fronte a questa foto se non spiegare che, in Spagna, questa storia ha conquistato le copertine dei quotidiani sportivi.<br />
<br />
Per una volta il protagonista della prima pagina del quotidiano spagnolo Marca non è Cristiano Ronaldo, o Josè Mourinho, ma il piccolo Alejandro di 5 anni. Il bimbo diventa autentico spot per il calcio visto che, in un periodo in cui si parla spesso e volentieri di cattivi esempio, razzismo e violenza, incarna il vero valore dello sport, quello di giocare e divertirsi.<br /> <br /> Lo scatto ritrae Alejandro Rodriguez Macias intento a dividere i litiganti in mezzo al campo, l'allenatore avversario e l'arbitro dell'incontro tra bambini nella zona di Las Palmas, Gran Canaria. "Voglio soltanto continuare a giocare", ha detto il piccolo, il cui gesto, catturato dalla macchina fotografica di uno dei papà in tribuna, ha fatto il giro del mondo.<br />
<br />
Un gesto che vale più di mille parole!SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com0Las Palmas, Provincia di Las Palmas, Spagna28.1131545 -15.4408832000000328.001116500000002 -15.60224470000003 28.2251925 -15.27952170000003tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-76594766728652986222013-05-10T15:22:00.000+02:002013-05-10T15:22:53.281+02:00Venerdì del Libro - Il libraio di Kabul di Seierstad Åsne
Il Libraio di Kabul è un bel libro scritto da una giornalista sul campo, che ha realmente vissuto con la famiglia protagonista di questo romanzo.<br />
L'autrice è una giovane inviata norvegese che entra a Kabul al seguito delle truppe alleate e Sultan Khan è una delle prime persone che incontra. Il libraio è stato incarcerato per due volte in nome della libertà intellettuale e della dignità del suo paese.<br />
Asne viene accolta in casa Khan e diventa per circa un anno "la figlia bionda" del libraio.<br />
Ci racconta storie di libri salvati e squarci di vita quotidiana in Afghanistan attraverso amori proibiti, matrimoni combinati, crimini, punizioni, ma anche solidarietà e legami fortissimi.<br />
Da testimone ci descrive la vita quotidiana di un nutrito gruppo di persone, comandate senza possibilità di appello dal capofamiglia Sultan. Ogni capitolo è dedicato ad un componente della famiglia, ci racconta la sua storia, descrive i suoi sogni ed i rapporti con gli altri parenti. Tutto questo sempre e solo descrivendo, senza lasciar trasparire, se non velatamente, la sua opinione.<br />
Sta a noi trarre le conclusioni e spesso arrabbiarci o stupirci per determinate dinamiche familiari, per la condizione della donna o per il trattamento riservato ai bambini.<br />
A parte le vicende politiche che vengono narrate, rimangono impressi gli usi che ci sono nell'interazione e nei ruoli svolti dai due sessi in ambito casalingo.<br />
La lettura di questa storia mi ha fatto meditare e riflettere sia sul significato di libertà, che cambia molto da posto a posto, da Paese a Paese, da persona a persona. <br />
Ma soprattutto mi ha fatto pensare alla situazione della donna. <br />
Sembrerà retorico ma per noi occidentali la parola libertà ha un'accezione completamente diversa rispetto a quella che hanno per esempio in Afghanistan.<br />
E' un romanzo che si legge con fluidità, un bell'affresco di vita reale dell'Afghanistan del ventunesimo secolo.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKNsPG7Y7mHbv0E4Yv9ejmfpwmaU88gnsQq5SRCf4a7O2tLJsw6_KggxamgJPUKOlW1RPkMjRXwPNhFo46ZXOBXep_KiEx6EV0kKR9uE4rGPjWFqcqzwXwwS5QzLn86V4OwONHHxst3uA/s1600/kabul.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKNsPG7Y7mHbv0E4Yv9ejmfpwmaU88gnsQq5SRCf4a7O2tLJsw6_KggxamgJPUKOlW1RPkMjRXwPNhFo46ZXOBXep_KiEx6EV0kKR9uE4rGPjWFqcqzwXwwS5QzLn86V4OwONHHxst3uA/s1600/kabul.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La copertina del libro<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2yZ_UBekXcFPGE38gG8vLw-SweT7z6u0yft3svLJiSn3mVoJb3yK_YUFgCn88lCz4euzXJO0xrzeWAgBLtW6GXLBBV4hEB9axk1_COBfjQQxz3JzWAZvB4bdlgVL4G9TU5DILWpld3AY/s1600/seierstad.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2yZ_UBekXcFPGE38gG8vLw-SweT7z6u0yft3svLJiSn3mVoJb3yK_YUFgCn88lCz4euzXJO0xrzeWAgBLtW6GXLBBV4hEB9axk1_COBfjQQxz3JzWAZvB4bdlgVL4G9TU5DILWpld3AY/s1600/seierstad.jpg" /></a></div>
L'autrice, "la figlia bionda" del libraio</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com3Kabul, Afganistan34.528455 69.17170290000001434.319128 68.848979400000019 34.737782 69.494426400000009tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-45990986237237576142013-04-30T15:58:00.001+02:002013-04-30T15:58:34.701+02:00Al mio cucciolo ..... <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKipDIG06fASTGsS9Z3V1Vq6B_Z-W9k5a86Y4a084YYZZFQAd8dtn2OgC8DEKZFYxed-mgl45hfKMxBXiG1EVS6_VaRfWakZ_5ABkegVJ27zXQnYDuXB3LkxHXJEthj5nTbf1frUiasuM/s1600/IMG_4648.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKipDIG06fASTGsS9Z3V1Vq6B_Z-W9k5a86Y4a084YYZZFQAd8dtn2OgC8DEKZFYxed-mgl45hfKMxBXiG1EVS6_VaRfWakZ_5ABkegVJ27zXQnYDuXB3LkxHXJEthj5nTbf1frUiasuM/s320/IMG_4648.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
.... e a tutta la strada che percorreremo insieme!!!!<br />
ti voglio un bene dell'anima e mi fai sciogliere ogni volta che mi abbracci e quando mi guardi con quei tuoi profondi occhioni blu e mi sussurri con la tua voce stentata da duenne ..... "MAMMA SAI CHE SEI BELLA?"<br />
In quei momenti mi rendo davvero conto che ho tutto quello che posso desiderare.<br />
Sei una fonte inesauribile di gioia e di amoreSILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-54681640450390738022013-04-19T12:56:00.001+02:002013-04-19T12:56:28.077+02:00Il Venerdì del Libro - La cattedrale del Mare di Ildefonso Falcones<div style="background: white; line-height: 13.75pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 8pt; mso-ansi-language: IT;">Il buio Medioevo inizia ad acquistare una luce insperata ed inattesa. <br />Tra profonde ingiustizie sociali, il flagello della peste, le folli dottrine dell’Inquisizione, le guerre, la povertà diffusa, si sviluppa un flebile germoglio di speranza e di libertà. La povera gente sembra riscattarsi costruendo con le proprie mani la cattedrale di Santa Maria del Mar a Barcellona e trovando ispirazione dalla devozione mistica alla Vergine Maria...<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 13.75pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 8pt; mso-ansi-language: IT;">La vita di Arnau ripercorre, passo dopo passo, la costruzione della cattedrale del popolo, la chiesa di Santa Maria del Mar in una Barcellona in pieno fermento. Una città che ridà una flebile speranza ai poveri servi della gleba che arrivano fuggiaschi e disperati dalle campagne dove subiscono ogni genere di sopruso da parte dei nobili. Arnau vi giunge in questo modo, ancora piccolo e affamato, con il padre Bernat fuggito dal signorotto che gli ha rovinato la famiglia. Con un periodo di lavoro, infatti, la città promette ai servi della gleba di acquistare quella libertà che sembra un sogno irrealizzabile. Barcellona ridà la vita, ridà la libertà, ridà la speranza alla povera gente che dell’oscuro Medioevo sembra rivedere la luce. <br />Quella luce che ancor oggi si vive nella città catalana, la luce del mare, la luce che si diffonde nella cattedrale del popolo. <br />Arnau contribuisce fin da piccolo all’esecuzione della grande chiesa trasportando pietre più grandi e pesanti di lui. Attraversa le incredibili insidie del periodo e della città. La fame, i soprusi della nobiltà, le crudeli ed ingiustificate azioni dell’Inquisizione, le guerre, gli attacchi nemici. Perde il padre, instancabile lavoratore che gli ha donato uno sconfinato amore e la vita stessa. Conosce Joan un bambino della sua età che accoglie come un fratello in nome della loro unica speranza: la devozione per la Vergine Maria. Conosce le passioni travolgenti, l’amore sincero della moglie, l’odio della seconda moglie imposta dal re ed infine il vero amore per Mar molto più giovane di lui.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 13.75pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background: white; line-height: 13.75pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 8pt; mso-ansi-language: IT;">Un grande romanzo storico ambientato nel XIV secolo in una delle più belle città d’Europa che viene descritta nei minimi dettagli, tanto che sembra di percorrerla in lungo ed in largo sui lastricati di pietra, sembra di affacciarsi sulle piazze popolate da povera gente, nei mercati, nei quartieri dove si mescolano razze e religioni così diverse come quella cristiana, quella ebraica e quella musulmana. <br />Il flagello per antonomasia del Medioevo, la peste, si porta via intere famiglie. L’odio dei cristiani per gli ebrei mette in evidenza quelle tragedie che si ripeteranno in maniera ancor più violenta nel corso della storia. Arnau incarna la libertà ed infatti diventa prima un ottimo soldato, poi un ricco commerciante prima di conoscere la persecuzione dell’Inquisizione dalla quale si salva solo per l’amore di Mar e dello schiavo Guillem. <br />Perde tutte le sue ricchezze ma riacquista gli affetti più cari e la libertà. Un raggio di sole irraggia il pavimento della grande cattedrale e la colonna in pietra vicina ad Arnau. L’uomo guarda la colonna e pensa alla giovinezza e a quante pietre ha trasportato sulla schiena fino a sanguinare, poi si gira e guarda il volto del figlio sorridere. Riguarda la statua di Maria e ne trae speranza per le generazioni future...</span></div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com1Barcellona, Provincia di Barcellona, Spagna41.3850639 2.173403499999949441.1944789 1.8506799999999495 41.5756489 2.4961269999999494tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-25189136036495436282013-04-10T12:22:00.000+02:002013-04-12T09:59:07.855+02:00Il Venerdì del Libro - La donna in bianco di Wilkie Collins<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Siete pronti ad una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama de "La donna in bianco"?<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista "All the Year Round", suscitando uno straordinario interesse nel pubblico che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi e facendo guadagnare al suo autore l'attributo di "padre del poliziesco moderno".</span><span style="font-family: Calibri;"><span style="mso-bidi-font-style: italic;">“La donna in bianco” è una storia dai contorni misteriosi e drammatici che consiglio agli amanti dei classici</span>La vicenda narra di Walter Hartrigh, un giovane maestro di disegno che ottiene un incarico come insegnante presso una nobile famiglia di Londra, i Fairlie, composti dal padrone di casa il signor Frederick Fairlie, sua nipote Laura e la sorellastra Marian che diventeranno sue alunne.<span style="mso-bidi-font-style: italic;"><o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Durante il viaggio viene fermato da una misteriosa donna vestita di bianco…<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">La ragazza, pallida e spaventata gli chiede delle informazioni per arrivare a Londra, e il giovane allarmato dall’apparizione e dal suo stato emotivo, cerca di aiutarla accompagnandola per un pezzo di strada. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Durante il tragitto scopre alcuni particolari della sua vita, il suo odio verso un baronetto di cui non vuol svelare il nome e l’affezione verso una gentildonna che l’ha presa sotto la sua protezione da bambina, la Signora Fairlie, morta da anni ma di cui serba un dolcissimo ricordo.Walter gli paga una carrozza ma mentre si allontana scorge due uomini che la stanno inseguendo perché è scappata da un manicomio.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Turbato dall’episodio, il giovane arriva in ritardo alla tenuta e deve aspettare l’indomani per incontrare i membri della famiglia.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">La prima ad accoglierlo è Marian Halcombe, una delle sue allieve, che compensa la mancanza di beltà con una mente acuta e una lingua tagliente. Marian lo tratta con grande familiarità presentandosi come la sorellastra povera e brutta di Laura Fairlie, l’erede di famiglia che oltre alla ricchezza possiede un grande fascino e una innata dolcezza verso tutti, ma nonostante le differenze fisiche e sociali, le due sorelle sono legatissime tra loro.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Walter le racconta l’incontro con la donna in bianco e il suo affetto verso la defunta signora Fairlie (madre delle due sorelle) e Marian incuriosita gli promette di fare delle ricerche tra le lettere della madre.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Dopo un breve dialogo con il padrone di casa, il filantropo sig. Fairlie, Walter incontra la seconda allieva, la bellissima Laura che lo affascina con i suoi modi gentili e delicati ma l’incontro con la ragazza gli lascia una strana impressione. Il suo volto gli ricorda qualcuno e lo scoprirà grazie alle lettere della signora Fairlie che in una corrispondenza con il marito gli racconta di una bambina, Anne Catherick che ha preso sotto la sua ala protettrice per la straordinaria somiglianza con la sua dolce figlia, Laura. Per Walter questa rivelazione è uno shock perché in effetti le due ragazze si assomigliano moltissimo ma una è pallida e malata, l’altra è piena di vita.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Ma dimenticata la donna in bianco, con il passare dei giorni i sentimenti dei due giovani si trasformano da semplice amicizia a legame profondo, ma Marian confida al giovane che la sorella è promessa sposa ad un baronetto, Sir Percy Glide, non per amore ma per dovere verso il padre che li ha promessi prima di morire.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Anche la misteriosa Anne Catherick aveva dei legami con un baronetto, sarà la stessa persona? E cosa succederà ai due giovani?<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Non vado oltre con la trama ma questa storia così affascinante e avvincente mi ha davvero conquistata. Non mi stupisce il suo grande successo (uscirono persino dei capi d’abbigliamento con la scritta “donna in bianco”).<br /><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">La carta vincente di questa storia è “l’attesa”, quella apprensione che ti porta a pensare: ma cosa succederà tra qualche pagina? Chi morirà? Tra l’altro riesco ad immedesimarmi in quei poveri lettori che hanno dovuto aspettare un anno per scoprire la verità e svelare il mistero della donna in bianco.</span><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">La vicenda viene narrata da vari personaggi come testimoni in un processo, infatti ogni protagonista racconta la sua storia attraverso una raccolta di scritti (lettere, diari o confessioni).<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">L’ambientazione è molto curata, mi sono piaciute le descrizioni della tenuta Fairlie tanto viva e ricca al contrario della dimora di Sir Glide, sinistra e inquietante come il suo padrone.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">I personaggi sono trattati con cura, descrivendo i protagonisti nei minimi particolari, visivi e psicologici.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: #575757; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Ho notato che nella storia ricorre spesso il tema del doppio, personalità opposte al confronto come Laura con Anne, Walter con Sir Percy e soprattutto Marian con il Conte Fosco, il marito della zia di Laura, un nobile italiano che trama alle spalle dei protagonisti con atteggiamenti ambigui e subdoli. L'autore lo descrive come un uomo anziano di grande mole ma agile come un ragazzino, sensibile verso gli animali ma diabolico verso i suoi nemici, talmente affascinante da incantare tutti quelli che incontra. E' il villain perfetto e la lotta psicologica con la coraggiosa Marian sono le pagine pi<span style="mso-bidi-font-style: italic;">ù interessanti del romanzo, una sorta di attrazione/repulsione tra i due e secondo me sono i personaggi più riusciti della storia.</span><o:p></o:p></span></span></div>
<span lang="IT" style="color: #575757; font-family: 'Calibri','sans-serif'; font-size: 10pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: EN-US; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Questo romanzo mi è stato regalato da un’amica e alla vista delle 700 e più pagine che lo compongono ero rimasta un po’ bloccata ma ora sono molto contenta di averlo letto.</span>SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com1Londra, Regno Unito51.511213899999987 -0.1198243999999704151.195090399999984 -0.7652713999999704 51.82733739999999 0.52562260000002958tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-16542022296575126532013-04-05T09:30:00.001+02:002013-04-05T09:30:36.591+02:00Il Venerdì del Libro - Il tempo che vorrei di Fabio Volo<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">"<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Amo mio padre. Lo amo con tutto me stesso. Amo quest’uomo quest’ uomo che quando ero piccolo non sapeva mai quanti anni avevo. Amo quest’uomo che ancora oggi non riesce ad abbracciarmi a dirmi "Ti voglio bene". In questo siamo uguali. Ho imparato da lui. Neanche io riesco a farlo</i>". Fabio Volo, da "Il tempo che vorrei".</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 13.75pt; margin: 0cm 0cm 6.25pt; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Recensire un libro di <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Fabio Volo</span> è meno semplice di quanto possa sembrare, essendo <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">uno degli autori italiani più discussi degli ultimi</span> anni. Tuttavia la maggior parte di coloro che ne hanno letto l’intera bibliografia sembra essere concorde nel ritenere <i><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Il tempo che vorrei</span></i> l’opera che ne segna la maturità professionale.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">L’<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">evoluzione</span> rispetto alle opere precedenti si denota già dall’argomento trattato che non è più soltanto il <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">rapporto di coppia</span>, bensì anche il <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">rapporto padre- figlio.</span><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Gli argomenti narrati in realtà sono molteplici, questo perché nel descrivere la vita di qualcuno non si possono isolarne i singoli componenti. Ecco dunque che anche la<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> vita lavorativa </span>del protagonista è strettamente correlata a quella <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">affettiva</span> e per questo costituisce parte integrante del romanzo.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<i><span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Leit motiv</span></span></i><span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;"> é senza dubbio il rimpianto. <br /><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Lorenzo</span>, il protagonista, è infatti un uomo di circa quarant’anni che si trova a <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">fare i conti con il proprio passato</span>. Mette a fuoco quella che è stata la sua esperienza fino a quel giorno e capisce di voler provare a <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">recuperare i due amori</span> che più l’hanno messo in difficoltà: quello con il<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> padre</span>, che a causa delle difficoltà economiche e di un carattere introverso, è stato poco presente e quello con la sua <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">ex compagna</span>, che se n'è andata e sta per sposarsi con un altro.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Da questa presa di coscienza parte il <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">viaggio di Lorenzo alla ricerca di tutti i momenti persi</span>, del <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">tempo sprecato</span> e delle <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">occasioni mancate</span>. Si tratta di un viaggio introspettivo che lo porterà a conoscere meglio se stesso e a comprendere le ragioni ed i comportamenti di chi gli è accanto. Sarà quindi un percorso di grande crescita volto a <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">non ripetere gli stessi errori del passato</span>.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Secondo alcuni questo romanzo presenta diversi aspetti autobiografici. Quel che è certo e palpabile anche per chi non conosce la vita dell’autore è il suo stile molto genuino. <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Fabio Volo</span> è infatti estremamente abile nel descrivere la <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">quotidianità</span> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">in modo autentico</span>, sincero quasi spassionato.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">L’insieme di questi fattori e la tipologie di storie narrate fanno sì che <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">il lettore si possa facilmente riconoscere</span>, almeno in parte,<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> nei personaggi</span>. Leggendo questo romanzo in particolare ci si stupisce di quanto la vita di Lorenzo a tratti sia sovrapponibile con la nostra.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 5pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Il ritmo della <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">narrazione</span> è certamente molto <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">scorrevole e coinvolgente</span>. Si alternano sapientemente momenti di commozione e malinconia con aspetti di grande leggerezza e ironia, proprio come accade a ciascuno di noi quando ci si guarda indietro e come in un libro, si ripercorre la propria vita.</span></span></div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-79489626800858447942013-03-08T09:38:00.000+01:002013-03-08T09:40:54.606+01:00Il venerdì del Libro - Ad occhi chiusi di Gianrico Carofiglio<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 15.7pt; margin: 0cm 0cm 7.15pt; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 9.5pt; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';">L’avvocato Guido Guerrieri decide di costituirsi parte civile in un processo molto delicato che tutti i suoi colleghi hanno avuto l’accortezza di rifiutare. L’imputato è un certo Gianluca Scianatico, medico appartenente alla Bari bene, figlio di Ernesto, un noto e potente magistrato, ovvero il presidente della Corte d’Appello, motivo per cui nessun avvocato avrebbe voluto inimicarselo. </span><span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 9.5pt; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';">Egli è accusato di gravi maltrattamenti e di atteggiamenti persecutori nei confronti della sua ex compagna Martina Fumai che, per sfuggirgli, è andata a vivere in una comunità protetta, gestita da suor Claudia, una suora atipica e di bell’aspetto che insegna boxe cinese. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 15.7pt; margin: 0cm 0cm 7.15pt; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 9.5pt; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';">La parte che riguarda il processo rappresenta il fulcro della narrazione ed è, diversamente da come si potrebbe immaginare, molto trascinante. Il confronto con il giudice, lo scontro con l’avvocato difensore di Scianatico, Dellisanti, sono narrati con una fluidità e con una chiarezza da rendere il lettore partecipe in prima persona. <br />Il linguaggio, molto spesso ironico e pungente, al di fuori del tribunale lascia spazio ad un velo di nostalgia, soprattutto nei frangenti in cui Guido si ritrova, come la maggior parte dei quarantenni, a fare i conti con il proprio vissuto: le amicizie perse, la voglia di cambiare vita. <br />Di solito trova conforto nei libri o rispolverando un vecchio disco, stavolta, nonostante sia affettivamente legato a Margherita, sua vicina di casa, è nell’amicizia di suor Claudia che riesce a placare i suoi crucci più profondi, forse perché si accorge che, in fondo, hanno parecchie cose che li accomuna. L’evolversi delle indagini e degli interrogatori porterà ad un epilogo drammatico ricco di colpi di scena in cui suor Claudia, ancora una volta, ha una parte preminente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 15.7pt; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 9.5pt; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';">In questo libro si parla spesso di paure, delle più diverse. La memoria di esperienze forti e drammatiche condiziona in modo decisivo le nostre azioni, i nostri rapporti sociali, conducendoci spesso verso destini imprevedibili a volte anche fatali. Il tunnel della paura presenta sempre una via d’uscita, un modo per rientrare in carreggiata. La chiave di volta è dentro ognuno di noi, l’importante è non essere soli. Con l’aiuto del prossimo è sempre possibile abbattere il muro che ci isola nell’angoscia e ci allontana da noi stessi. E’ ciò che ha fatto suor Claudia quando, da bambina, nel riformatorio incontra suor Caterina, e da adulta dirige una comunità per donne vittime di maltrattamenti; ed è, infine, ciò che fa Guido lanciandosi col paracadute ad occhi chiusi, appunto, dall’aereo sconfiggendo per sempre la paura dell’altitudine.</span></div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com1Bari, Italia41.1171432 16.87187149999999740.9257277 16.549148 41.3085587 17.194594999999996tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-41794553649273492692013-03-01T12:11:00.000+01:002013-03-01T12:11:28.875+01:00Il venerdì del Libro - Le stagioni papere di Agostino TrainiQuesta settimana voglio parlare di un libro bellissimo, con delle illustrazioni che mettono allegria e che il piccolo Fede sta apprezzando tantissimo.<br />
Ho acquistato il libro perchè quest'anno il tema educativo del nido è la natura con i cambiamenti che subisce durante le varie stagioni.<br />
E appena ho visto il libro di Agostino Traini (il creatore della Mucca Moka) me ne sono innamorata.<br />
Ci sono dei simpatici paperotti alle prese con la ciclicità del tempo: indaffarati a cogliere il meglio da ogni stagione e ci fanno ridere e sorridere mostrandoci il punto di vista .... papero!!!!<br />
Traini si è dilettato con questa tribù di pennuti, regalandoci delle meravigliose e divertenti tavole colorate dove il sole, il mare, la neve, gli alberi e i fiori suonano l'allegra musica delle stagioni al ritmo del tempo che scorre.<br />
Il libro illustra anche il susseguirsi delle stagioni con il variare delle feste e delle abitudini.<br />
Ho trovato questo libro estremamente simpatico e sicuramente istruttivo.SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-62132122255891339002013-02-22T10:43:00.000+01:002013-02-22T10:43:43.446+01:00Il Venerdì del Libro - Una piccola storia ignobile di Alessandro Perissinotto<div>
È notte e il buio avvolge la campagna intorno a Milano. </div>
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Due mani si smuovono ansiose la terra indurita dal gelo. </div>
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Sono le mani di Anna Pavesi, una donna fuori posto e spaventata, che scava per capire, per scoprire come finirà la storia che pochi giorni prima, in uno strano gioco di equivoci, ha bussato alla sua porta.</div>
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A San Valentino il telefono di Anna ha squillato, ma per lei, separata da poco, nessun messaggio d’amore. Dall’altra parte del filo c’è Benedetta Vitali – nome noto della Milano bene – che le ha raccontato di Patrizia, una sorellastra dimenticata, tenuta a distanza per anni e poi ricomparsa all’improvviso e nel peggiore dei modi: in un fosso, uccisa da un’auto pirata su una strada di campagna. </div>
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Quello che Benedetta chiede ad Anna è di aiutarla a ricostruire gli ultimi mesi di vita della sorellastra, di aiutarla ad avere di lei almeno un ricordo e a capire come mai, dopo la sepoltura, il cadavere sia scomparso. Ma cosa c’entra Anna in tutto questo? Non è la sua storia, e non è il suo mestiere. </div>
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Lei non un detective: è una psicologa. Eppure Benedetta insiste. </div>
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Ha fiducia in lei, nella sua sensibilità, nella sua discrezione: il buon nome di una famiglia in vista non va infangato! </div>
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E Anna, disoccupata da mesi e a corto di soldi, accetta l’anticipo di Benedetta e assume l’incarico.</div>
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Inizia così un’indagine insolita e spinosa, ambientata nella cupa atmosfera rurale che si respira ai margini della grande metropoli, sviluppata lungo un accidentato crinale di errori e ripensamenti in cui il caso è sovrano spietato e beffardo. </div>
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Persa in un labirinto di equivoche relazioni familiari, Anna ne ricostruisce il delicato ricamo, inciampando più volte nelle piccole e grandi lacerazioni della propria vita privata.</div>
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Alessandro Perissinotto sfida il cliché del giallo, minando pagina dopo pagina le certezze del lettore. Intrecciando il tessuto della buona società con le trame dell’emarginazione e dell’abbandono, l'autore si spinge fino al cuore nero della vicenda, dove si annida la banalità del male, dimostrandoci che spesso, dietro il disegno oscuro dell’omicidio, non c’è l’estetica perversa del serial killer, ma solo la brutale normalità di una piccola storia ignobile.</div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com4Milano, Italia45.4654542 9.186515999999983345.2872672 8.8637924999999829 45.643641200000005 9.5092394999999836tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-52714297652746192912012-11-30T10:41:00.002+01:002012-11-30T10:41:46.690+01:00Il venerdì del libro - Il Natale delle renne di Ruth Martin <div class="abstract">
<div class="contentHTML">
Oggi voglio parlare di un bellissimo libro pop-up che Federico ha ricevuto dalla sua adorata zia Tetta (Nicoletta per il resto del mondo).<br />
E' un libro con delle illustrazioni veramente magnifiche: le renne paffute, Babbo e Mamma Natale dei vecchietti deliziosi, la casa addobbata a festa .... insomma un'immersione pazzesca nella magia del Natale.<br />
Il libro risponde ad una domanda atavica "E le renne di Babbo Natale, dopo tutto quel lavoraccio con la slitta, come festeggeranno il gran giorno?" <br />
Non voglio rovinarvi la sorpresa per cui vi invito a scoprirlo leggendo e sfogliando questo pop-up in rima che parla del momento più bello dell'anno!</div>
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<!--div class="referenze">
</div -->SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com4Rovaniemi, Finlandia66.4970216 25.72499966.4906891 25.704829 66.5033541 25.745169tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-40251584846088040912012-11-23T11:45:00.000+01:002012-11-23T11:45:57.928+01:00Il venerdì del Libro - L'eleganza del riccio di Muriel Barbery<div class="MsoNormal" style="line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: Calibri;">Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maìtres a penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: Calibri;">E' questa la trama di una delle sorprese editoriali del 2006 ed ha dato poi vita ad una trasposizione cinematografica su cui però non posso fare alcuna recensione, in quanto non essendo rimasta affascinata dal libro, non me la sono sentita di vedere anche il film.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: Calibri;">Eh si, so probabilmente di andare contro corrente, ma a me il libro non è piaciuto, ho avuto difficoltà nel seguire la narrazione e a tratti l'ho trovato anche noioso, quindi non lo consiglierei assolutamente. </span></span></div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com1Parigi, Francia48.856614 2.352221948.773036 2.1908604 48.940192 2.5135834tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-20926156988089526922012-11-16T09:42:00.001+01:002012-11-16T09:46:35.823+01:00Il Venerdì del Libro - Nè qui nè altrove di Gianrico Carofiglio<span class="wuztesto1"><span lang="IT" style="color: windowtext; font-family: 'Calibri','sans-serif'; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana;">Quanto è strano rivedere delle persone dopo oltre vent’anni? Quanto è strano rivedere degli amici dopo oltre vent’anni? È questo il pretesto che funge da filo conduttore del romanzo “Né qui né altrove”. La notte di tre vecchi amici passata tra ristorante e giro in macchina a raccontarsi il passato e il presente attraverso le strade di Bari che suscitano ricordi come se fossero un ipertesto denso di ricordi ed esperienze. Un po’ guida turistica, un po’ romanzo confessione, Gianrico Carofiglio esce dai soliti schemi che l’hanno reso famoso e ci mostra un affresco drammaticamente reale della vita di tutti i giorni di persone normali con debolezze, rancori e senso di inadeguatezza rispetto alla vita che vivono che non è quella che avrebbero voluto vivere.<o:p></o:p></span></span></span><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana;">Una imprevista e imprevedibile serata in compagnia di ex compagni di scuola, liceo e università, mette in moto una serie di ricordi. Episodi che riguardano i due che lo avevano coinvolto all'improvviso in un <i>amarcord </i>non del tutto gradito, Paolo, docente universitario negli Usa e ormai cittadino americano, e Giampiero, notaio figlio di notaio fiero di esibire ricchezza e prestigio, e ricordi di sé. Partendo dalle motivazioni che avevano portato tutti e tre ad iscriversi a giurisprudenza (ragioni ben diverse tra di loro), Carofiglio ripensa al suo essere studente, alla sua distratta passione per le librerie, allo choc nel sapere vittima di un attentato fascista la libreria Rinascita che quasi quotidianamente frequentava.<o:p></o:p></span></span></span><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana;">Tra un ricordo e l'altro intanto i tre consumano una cena memorabile, dopo di che escono per una passeggiata. Bari è la città in cui vive lo scrittore, che quindi vive quotidianamente, ma quella sera, quasi senza capirne il perché scopre lungo il percorso che fa con gli amici l'esistenza delle palme. Solo quando era bambino quella presenza africana lo stupiva, poi aveva smesso di vederle, erano come sparite, fino a quella sera: non sappiamo più guardare, <i>vediamo</i> ma non <i>guardiamo</i> ciò che ci circonda.<br />La mente allora inizia a ripercorre presente e passato, luoghi, persone, situazioni... Gli anni Settanta, gli Ottanta, Bari allora, Bari oggi. Gli incontri, gli amori, le <i>esperienze</i>.<o:p></o:p></span></span></span><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Bari di notte, animatissima, anche troppo: lo stupore di Paolo, assente da oltre vent'anni, davanti alla sua città irriconoscibile. Le vie, i loro nomi, pensare un momento a quei personaggi famosi, scomparsi per l'abitudine di citarli, solo strade non più vite, azioni, glorie.</span></span><span lang="IT" style="font-family: 'Calibri','sans-serif'; font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana;">Oltre alle persone riemerge il ricordo del cane che per sedici anni era stato suo amico inseparabile, un personaggio importante della sua adolescenza e della sua giovinezza e uno strumento di esplorazione della città.<o:p></o:p></span></span></span><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Pensieri che attraversano i tre compagni di passeggiata e di rievocazioni, Bari che si dipana nuova sotto gli occhi di Paolo, come riscoperta sotto quelli di Gianrico. Qualche leggenda metropolitana, qualche storia misteriosa e il gioco si fa più intimo e anche più denso di turbamenti e nostalgie. Di certo è Giampiero che sembra entrare meno in contatto con queste emozioni, forse troppo "arrivato", forse troppo "soddisfatto" per lasciarsi andare a scoperte e a inquietudini.</span></span><span lang="IT" style="font-family: 'Calibri','sans-serif'; font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Imprevista l'ubriacatura di Paolo, e altrettanto inaspettata la rissa notturna con un passante. E le sgradevoli verità che vengono dette: niente di più triste di un ritorno, di un rivedersi, di un sentirsi dire in faccia</span><span lang="IT"> </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">cose vere su di sé a cui non si è abituati a pensare perché non piacciono. E poi la discesa dal piedestallo di uomo vi</span>n<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">cente di Giampiero, scoprire il dolore degli altri. </span></span></span><span lang="IT" style="font-family: 'Calibri','sans-serif'; font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana;">Un ultimo colloquio a due, Paolo e Gianrico di fronte, due uomini con rancori e affetti intrecciati, di certo non si sarebbero più rivisti o forse sì. <o:p></o:p></span></span></span><br /><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giustamente questo racconto di una notte, questo non romanzo, è stato apprezzato dai lettori. Ognuno può ritrovare in quell'incontro, in quei dialoghi, magari sotto altri cieli e con persone assolutamente diverse, lo stesso imbarazzo, le stesse improvvise confessioni, l'amarezza di non riconoscersi e quella di conoscersi troppo bene. Un libro </span>insolito per Carofiglio, nel senso che si allontana dal solito filone ma che <span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">non può lasciare indifferenti grazie anche all'intensità della scrittura </span>dell’autore<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">.</span></span></span></span></span>SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com4Bari, Italia41.1171432 16.871871541.0214452 16.71051 41.2128412 17.033233000000003tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-18986087699699595862012-10-18T14:18:00.000+02:002012-10-19T09:30:26.622+02:00Il venerdì del Libro - Il Professionista di John GrishamRick Dockery, ex promessa del football americano, è un quarterback che non ha mai saputo trovare la spinta necessaria per diventare un grande giocatore. La sua carriera sembra ormai avviata verso una dignitosa mediocrità, con un ruolo di seconda riserva nell'NFL, la massima serie americana. Una sera, però, entrato in campo sul netto vantaggio della propria squadra, Rick riesce a rovinare la partita, e la propria vita, con quella che sarà descritta da tutti i media come la peggior performance nella storia del football professionistico. Quando, dopo un incidente in campo, Rick si sveglia in un letto d'ospedale, la sua squadra lo ha già licenziato. Ma giocare a football è l'unico mestiere che Rick conosce, e per questo prega il proprio agente di trovargli, nonostante la sua ormai pessima fama, un ingaggio qualsiasi che lo aiuti a superare la crisi. Dopo una disperata ricerca, un posto sembra rendersi finalmente disponibile. È in Italia, nella squadra dei Panthers Parma. Rick non sapeva nemmeno che in Italia il football fosse praticato e, a dire la verità, non essendo mai uscito dagli Stati Uniti, non ha nemmeno la più vaga idea di dove Parma si trovi. Tuttavia parte, deciso a superare questo momento di sciagura e tornare in America non appena gli sarà possibile. Ciò che Rick però non sa è che, nonostante i mille, comici equivoci che un americano che conosce solo la propria lingua può generare nella provincia italiana, a Parma troverà molte cose che la vita negli Stati Uniti non aveva saputo offrirgli: buon cibo e tempi rilassati, ma soprattutto degli amici, un amore e la riscoperta gioia di giocare. E mentre nel clima di brutale pressione del football professionistico non aveva saputo trovare un vero stimolo, saranno i valori di uno sport semiamatoriale, ma vissuto con genuina passione, a fare di lui, forse per la prima volta, un vero giocatore. Con "Il professionista" John Grisham ci regala uno splendido romanzo sullo sport, l'amicizia e le occasioni con cui la vita, a volte, torna a sorprenderci.SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com4Parma PR, Italia44.801485 10.327903644.756418 10.2472226 44.846552 10.408584600000001tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-63672449048160590112012-09-28T14:36:00.001+02:002012-09-28T14:36:57.615+02:00Il venerdì del libro - La ragazza con l'orecchino di perla di T. Chevalier<div style="background: white; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<i><span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT;">La ragazza con l’orecchino di perla</span></i><span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT;"> è una storia delicatissima e commovente che ha per protagonista una giovanetta straordinaria, nascosta nei panni di una popolana qualunque.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT;">La storia è ambientata a Delft, Olanda, nel XVII secolo. Griet ha sedici anni e deve andare a servizio presso la famiglia di un pittore per poter mantenere i genitori e la sorella. La cosa si preannuncia difficile e dolorosa, ma nello stesso tempo qualcosa sta per segnare il suo destino: i due coniugi che le daranno lavoro infatti sono il famoso pittore Johannes Vermeer e la moglie, che vengono a casa sua per incontrarla mentre lei sta preparando il pranzo in cucina. All’artista basta un’occhiata al vassoio in cui Griet ha sistemato le verdure, disposte per sfumature di colore, per capire che ha davanti un personaggio ricco e profondo. La ragazza dovrà sopravvivere al duro lavoro e, soprattutto, alle invidie sia delle altre persone a servizio con lei sia della signora padrona; nemmeno le figlie dei due signori le renderanno la vita facile, accanendosi contro di lei senza sapere perché. Ma è il lettore a capirne il motivo.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT;">Griet non è ambiziosa, non cerca il consenso di nessuno, fa di tutto anzi per rimanere in silenzio e nell’ombra. Ma ha una grande personalità ed un intuito artistico straordinario, per cui il solo fatto di esistere con il suo mondo di emozioni e osservazioni, la porta a essere una figura scomoda a misteriosamente affascinante. Chiunque al suo posto correrebbe il rischio di lasciarsi lusingare e tentare di chiedere maggiori attenzioni e diritti, ma lei non lo fa e per questo nessuno la può accusare di nulla. Perfino quando capisce chiaramente che il pittore ha per lei un’ammirazione quasi reverenziale, non perde mai di vista la sua realtà e le sue reali possibilità. Lei è una popolana e tale rimane, non ambisce a titoli o a riconoscimenti, ma solo a conoscere le reali sfumature del proprio mondo interiore. La tempesta di emozioni che turbina intorno a lei allora riesce a turbarla, ma non a travolgerla e, mentre le altre persone coinvolte arrivano a logorare i rapporti, lei esce vittoriosa come un’eroina e rimane tale anche quando è convinta di essere fuori dai giochi di quella casa.</span></div>
SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com3Delft, Paesi Bassi52.009507 4.36051551.970411999999996 4.279834 52.048602 4.4411960000000006tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-19201017425816439372012-09-14T11:16:00.000+02:002012-09-14T11:16:01.303+02:00Il venerdì del libro - Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidDeMAPKSF8G9C_6xqZjmAKRPDp5gGacAlO86ItbtnSZBUK95oXWSIsoCl0DCIaopzlThHAXo6ar9fwieQikFDiQh86t-Iv6Jojd1BcPuc_KeXDO1hRSKYVRIDI_Cjut0iPrHm0q52M4w/s1600/ti-prendo-e-ti-porto-via-niccolo-ammaniti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidDeMAPKSF8G9C_6xqZjmAKRPDp5gGacAlO86ItbtnSZBUK95oXWSIsoCl0DCIaopzlThHAXo6ar9fwieQikFDiQh86t-Iv6Jojd1BcPuc_KeXDO1hRSKYVRIDI_Cjut0iPrHm0q52M4w/s200/ti-prendo-e-ti-porto-via-niccolo-ammaniti.jpg" width="141" /></a></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"><span lang="IT" style="color: navy; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="color: black;">La storia si svolge ad Ischiano Scalo, un piccolo paesino arroccato dove c'è uno di tutto (come in ogni paese che si rispetti): un bar, un giornalaio, una chiesa, un matto del paese (sicuro ci sta, mi gioco quello che volete, una scuola, una volante della polizia ... ed un intreccio di conoscenze e passioni creato alla perfezione.</span></span></div><span lang="IT" style="color: navy; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="color: black;"><span lang="IT" style="color: #333333; mso-ansi-language: IT;">E' la storia senza lieto fine di Pietro, figlio “caratteriale” di genitori squallidi e sperduti, ragazzino timido e perseguitato dai compagni teppistelli, il cui destino s’incrocia e si compenetra tragicamente con quello di Graziano Biglia, <i>playboy</i> e <i>frikettone</i> fallito, destinato, per estrema coerenza al proprio personaggio caricaturale, a perdere l’ultima possibilità di redenzione, incarnata dalla professoressa Palmieri, unica ad averlo amato e accettato in tutta la sua desolante spontaneità. Storie di ordinaria periferia, d’amore asfittico e spoetizzato, d’orrore maleodorante e bestiale. La narrazione risulta ben congeniata e avvincente e l’assoluta “assenza di messaggio” al lettore non implica la superficialità dell’intreccio e non esclude l’acutezza dello studio dei caratteri.</span></span></span>SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-29824587470601733022012-09-13T14:55:00.000+02:002012-09-13T14:55:51.941+02:00Trent'anni senza Grace<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 3;"><i><span lang="IT" style="color: #494949; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Un incidente in auto la sera del 13 settembre 1982 mette la parola fine alla favola della principessa che ha incantato il mondo. E trasformato il Principato di Monaco nel regno più glamour del '900. </span></span></i><i><span lang="IT" style="color: #494949; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Grace Kelly sta percorrendo con la figlia minore Stephanie la strada per Turbia, poco lontano dal Principato di Monaco. Contrariamente al solito, invece di farsi accompagnare dall'autista ha deciso di guidare personalmente la sua Rover verde metallizzata. Proprio quando sta per affrontare la curva chiamata "gomito del Diavolo" un malore le fa perdere il controllo dell'auto. All'arrivo dei soccorsi, la principessa è già in coma, mentre Stephanie, sotto choc, riporta solo lievi ferite. All'ospedalele riscontano due emorragie cerebrali: la prima lieve, la seconda fatale. Grace muore quella sera stessa, alle 22.15. L'annuncio ufficiale viene dato poi il giorno dopo, il 14 settembre.<o:p></o:p></span></span></i></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 3;"><i><span lang="IT" style="color: #494949; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Che cosa resta di Grace, trent'anni dopo? Moltissimo. <br />
La Kelly, borsa icona di stile evergreen (firmato Hermès), e lo charme inimitabile della diva dagli “occhi di acquamarina” come notarono a Hollywood, tanto per cominciare. Grace, nata nell'anno del grande crack di Wall Street, il 1929, dopo una fulminea carriera di attrice che le aveva regalato anche un Oscar, aveva sposato il principe Ranieri di Monaco. E la favola della ragazza per bene, nata da una famiglia di irlandesi tenaci, cocciuti e desiderosi di costruirsi un futuro solido e prospero sotto la bandiera a stelle e strisce, divenne così la favola rosa della prima principessa glamour, mediatica. Già, prima di Diana c'è stata lei, Grace. E prima di Rania, Letizia e Kate, c'è stata ancora lei. È vero che Grace ha lasciato il suo profumo di donna-regina di stile. I suoi tailleur color pastello, i suoi abiti da sera sontuosi come quelli di una regina e al tempo stesso soavi come quelli di una fata. La moda di acconciare i capelli biondi con morbide onde ad accarezzare la nuca e poi quella del taglio artichocke, alla lettera come un carciofo. <br />
Ma più di ogni altra cosa Grace ha lasciato un modo nuovo di intendere il suo ruolo principesco. Così come un secolo prima a Londra, il principe Alberto adorato sposo della giovane regina Vittoria, era riuscito a reinventare il ruolo di principe consorte, dedicandosi con passione alla promozione delle arti e impegnandosi per uno slancio culturale dell'Impero britannico, così la bionda Grace riuscì a delineare un ruolo del tutto inedito per le principesse del Novecento. Un modello vincente ancora adesso che abbiamo abbondantemente passato la boa degli anni Dieci del Duemila. Prima di Grace una vita a palazzo era una girandola di balli, ricevimenti e battesimi (degli eredi). E poco altro. Dopo di lei nulla sarebbe più stato come prima. Grace era cresciuta in una famiglia troppo determinata e impegnata (il padre già campione sportivo fu poi un grande costruttore animato da una forte passione politica per il partito democratico) per accettare un ruolo da bella statuina. E poco altro. Così negli anni che visse alla Rocca di Monaco, dal piccolo studio in cima alla torre del palazzo che è stato poi ereditato dal figlio Alberto, ha seguito con passione e indirizzato con determinazione, la vita politica e amministrativa del piccolo regno. <br />
“Mio padre (Ranieri) le chiedeva sempre consiglio”, ha detto il figlio Alberto, “perché lei era sensibilità e buon senso”. Così ci fu lei, con la sua abilità diplomatica e il suo intuito politico, dietro alla soluzione della pesantissima crisi del 1962 quando la Francia del generale De Gaulle preoccupata dalla fuga di patrimoni verso i confini a fiscalità “dolce” del Principato, cinse Monaco in una sorta di cintura di sicurezza che in pochi mesi rischiò di mettere in ginocchio il turismo e tutto il suo indotto economico del Principato. Sarà la storia che racconterà il film hollywoodiano per il quale è stata scelta Nicole Kidman a vestire i panni di Grace. Un film low cost (come il Discorso del re con Colin Firth), ma che promette di accendere nuovamente in riflettori su quest'icona senza tempo. E la battaglia con De Gaulle non fu l'unica dimostrazione dei nervi d'acciaio, del fiuto politico e dell'abilità negoziale di una donna che a Hollywood avevano imparato a rispettare conquistati dall'aplomb regale che sapeva trasmettere. Fu merito ancora di Grace, se anche il duello di Ranieri con Aristotele Onassis che sognava di scalare la Societé des bains de mer (la cassaforte turistica del principato), si risolse con la vittoria del principe. </span></span></i></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 3;"><i><span lang="IT" style="color: #494949; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="font-family: Calibri;">Che cosa resta insomma di Grace tre decenni dopo quel maledetto 13 settembre 1982 quando la sua auto rotolò giù dalle alture di Roc Agel (la tenuta di campagna dei Grimaldi)? I suoi funerali furono seguiti da 100 milioni di telespettatori in tutto il mondo, un lutto corale che si spiega soltanto con l'irresistibile seduzione mediatica che riuscì a esercitare. Una prova? Persino l'algido premier Mario Monti, ha confessato un debole per la bionda Grace. Trent'anni dopo resta insomma molto di più del suo sorriso, della sua bellezza soave e delicata. Resta l'impronta indelebile di una principessa contemporanea. La prima, il prototipo. Ancora inimitabile. Diana, Rania, Letizia, Kate e Charlène (la nuova princesse de Monaco) per ora sono solo buone imitazioni.</span></span></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGCmIa-3_vLN2tD1GewPU2GcIydj5cJqeZJcAjqRDOlo5aeze6qmAB9dqCUJiAbSRei8d8bNyT5B8XG-OiIdm_P5vtaPhqkRJx_6lZLGsCxfO6wIfM0IRXipNDYXJ8jw8VZaBv4nwGMLg/s1600/grace.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGCmIa-3_vLN2tD1GewPU2GcIydj5cJqeZJcAjqRDOlo5aeze6qmAB9dqCUJiAbSRei8d8bNyT5B8XG-OiIdm_P5vtaPhqkRJx_6lZLGsCxfO6wIfM0IRXipNDYXJ8jw8VZaBv4nwGMLg/s320/grace.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibE53eWwffhyphenhypheneXWg1aZDnkRMZvO4JuX9v6dIRwzW2zmeyhV8ptpjJdS9NU94SQ05Oc8Div4MufZvYcYtUN1ifK1xP0YLtKyAnaxn1cwnPpYjzGF0owI308XzVdMg32wk8cjfgyW0shfFI/s1600/grace-kelly-1953.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibE53eWwffhyphenhypheneXWg1aZDnkRMZvO4JuX9v6dIRwzW2zmeyhV8ptpjJdS9NU94SQ05Oc8Div4MufZvYcYtUN1ifK1xP0YLtKyAnaxn1cwnPpYjzGF0owI308XzVdMg32wk8cjfgyW0shfFI/s320/grace-kelly-1953.jpg" width="240" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizpa7QuUcRiByvh2uG_PqRAIAnolqUkYJtEp2-9sPesMq424IoG8WeGiMqS6R6hmjd0sNXrnjzyqz-5wZiQy3k3SrCnqFv6L4_rDm2r1FgWsYFO5RuYM_O0nDIyADRgTp2rwLX34TFgmo/s1600/GraceMatrimonio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizpa7QuUcRiByvh2uG_PqRAIAnolqUkYJtEp2-9sPesMq424IoG8WeGiMqS6R6hmjd0sNXrnjzyqz-5wZiQy3k3SrCnqFv6L4_rDm2r1FgWsYFO5RuYM_O0nDIyADRgTp2rwLX34TFgmo/s320/GraceMatrimonio.jpg" width="264" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGsbA0YC1Td3oE9zqjIAje5DySO4ROYlsrXMK7haYQ8AIXrFt7VK7WYjWBzbd8L2Us-6-5Jni0sitOd3H1TcTuOkIuZbzemfN_A6HC17tX_vjzsLUxznWimvOuYu-hCEScVt4KxsDcaXo/s1600/HighSocietyGraceFrankBing.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGsbA0YC1Td3oE9zqjIAje5DySO4ROYlsrXMK7haYQ8AIXrFt7VK7WYjWBzbd8L2Us-6-5Jni0sitOd3H1TcTuOkIuZbzemfN_A6HC17tX_vjzsLUxznWimvOuYu-hCEScVt4KxsDcaXo/s320/HighSocietyGraceFrankBing.gif" width="320" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIDeySs0iYwfpVpmqt8zhEqfLWoC81VPljZfZ-HoxbVvvP12Q318HP6Dmhlhf9tHR7Cj0cX6AClo1xSQvG84ob1pkBkjZ5RhEBF-mf-64_wMw7E9VKPMNFXDdVvCTp42VPh1AWGYHNcWk/s1600/untitled.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIDeySs0iYwfpVpmqt8zhEqfLWoC81VPljZfZ-HoxbVvvP12Q318HP6Dmhlhf9tHR7Cj0cX6AClo1xSQvG84ob1pkBkjZ5RhEBF-mf-64_wMw7E9VKPMNFXDdVvCTp42VPh1AWGYHNcWk/s320/untitled.bmp" width="320" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0t0gccoCN-UG2uiZXgQZ8_xYb_XkcuiOJ8IE6MmtP7pQpcZocuVWNWxuLeQjaMq47tKlfdmribZvFsbJ18vbkdh42CUTuXPrASbGKHd1hMvMq2s-K3aNqNqmeILbPUnjGECEp2m3LQF8/s1600/grace-kelly.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0t0gccoCN-UG2uiZXgQZ8_xYb_XkcuiOJ8IE6MmtP7pQpcZocuVWNWxuLeQjaMq47tKlfdmribZvFsbJ18vbkdh42CUTuXPrASbGKHd1hMvMq2s-K3aNqNqmeILbPUnjGECEp2m3LQF8/s320/grace-kelly.jpg" width="256" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX0xgqLDEGMm9E4-S82kSHjVPQbbSt82yhEOvfeYwmDmZT8gByrlIZXyk9iKWU01L9-Q-fi2nFmnTpRJL1K-P-Xvsw3HDtrO0fnDP3ER02NTzc6-8JXVtpwfX2SHhO7_XDgfLlEv5LSLQ/s1600/grace-kellyCacciaalladro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX0xgqLDEGMm9E4-S82kSHjVPQbbSt82yhEOvfeYwmDmZT8gByrlIZXyk9iKWU01L9-Q-fi2nFmnTpRJL1K-P-Xvsw3HDtrO0fnDP3ER02NTzc6-8JXVtpwfX2SHhO7_XDgfLlEv5LSLQ/s320/grace-kellyCacciaalladro.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU0C7Dm8sU9xHcz9PAIrmk4phQnyJZd8R45E7cLtdnSx5RETBXC9pYt4MbE9jHZRD5p9LJYk0KbpZKzDb4xWhNGk_F783EACzlfIKGojkZXvAD6p9wlCUB9LbWNjkCGjXlmXHh3dNYsk0/s1600/grace-patricia-kelly.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU0C7Dm8sU9xHcz9PAIrmk4phQnyJZd8R45E7cLtdnSx5RETBXC9pYt4MbE9jHZRD5p9LJYk0KbpZKzDb4xWhNGk_F783EACzlfIKGojkZXvAD6p9wlCUB9LbWNjkCGjXlmXHh3dNYsk0/s320/grace-patricia-kelly.jpg" width="242" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBPnUCZkB2CRuybvWKQGzwyotaApi4F2TARVilOOor0jskV691u9K7hHikzfscNDJ1A6v2vzEI_xrfyCCkgTMRLXronfbmZzYTf2tE_9idKuZ3WXnKHs7THbAYwamSGJdENBfvYZvZRlU/s1600/SIPA-ok-1-180837_L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBPnUCZkB2CRuybvWKQGzwyotaApi4F2TARVilOOor0jskV691u9K7hHikzfscNDJ1A6v2vzEI_xrfyCCkgTMRLXronfbmZzYTf2tE_9idKuZ3WXnKHs7THbAYwamSGJdENBfvYZvZRlU/s320/SIPA-ok-1-180837_L.jpg" width="256" /></a></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 3;"><br />
</div>SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-170495581126642649.post-39733888700525768392012-09-04T10:49:00.000+02:002012-09-04T10:49:04.491+02:0010 e lode ai tifosi dell'Inter!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiVVKntiFiDGYWgcTqiXyUdy50EkoCOWdnsJzk7hiSXuo9fg7lpw7UKLELGSWzjXNGN-_oLc5-tdo8Lg-vSkPzHa7EdRVutM9PGHsHUnCvlyiHlAEqP6r5ib29L3mxDYsxgmQuAT_WEsI/s1600/onore-a-zeman-striscione-inter-451x250.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiVVKntiFiDGYWgcTqiXyUdy50EkoCOWdnsJzk7hiSXuo9fg7lpw7UKLELGSWzjXNGN-_oLc5-tdo8Lg-vSkPzHa7EdRVutM9PGHsHUnCvlyiHlAEqP6r5ib29L3mxDYsxgmQuAT_WEsI/s320/onore-a-zeman-striscione-inter-451x250.jpg" width="320" /></a><br />
Domenica sera allo stadio Meazza hanno esposto uno striscione: “Zeman, icona del calcio pulito”. <br />
Hanno fatto pensare. <br />
Intanto, è un forte segnale in controtendenza fare un complimento pubblico, prima della gara, all’allenatore della squadra avversaria. <br />
In un ambiente pieno di retorica e di simboli antagonisti, si tratta di un precedente molto importante. <br />
Ma non è il buonismo cavalleresco che colpisce. E neppure la sottintesa polemica contro gli ambienti bianconeri , avversari comuni. <br />
Piuttosto la riflessione è in quel desiderio espresso con semplicità di “calcio pulito”. Calcio, ma anche politica, economia società, perfino aria. Il popolo non ne può più e cerca esempi di un mondo più pulito. Bisogna ascoltare e riflettere. Se in uno stadio si arriva alla rappresentazione di un sentimento tanto semplice quanto efficace, vuol dire che la retorica e la demagogia sono ampiamente superate.<br />
Vuol dire che chi governa, dirige, chi ha una qualunque responsabilità, deve fare attenzione al giudizio degli altri. Il calcio pulito è una metafora. La stragrande maggioranza degli italiani, stanca di come vanno le cose, vogliono lealtà e trasparenza nella partita della vita quotidiana. Senza trucchi e privilegi.SILVY71http://www.blogger.com/profile/04701301624729428983noreply@blogger.com4