23 novembre 2012

Il venerdì del Libro - L'eleganza del riccio di Muriel Barbery

Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maìtres a penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.
E' questa la trama di una delle sorprese editoriali del 2006 ed ha dato poi vita ad una trasposizione cinematografica su cui però non posso fare alcuna recensione, in quanto non essendo rimasta affascinata dal libro, non me la sono sentita di vedere anche il film.
Eh si, so probabilmente di andare contro corrente, ma a me il libro non è piaciuto, ho avuto difficoltà nel seguire la narrazione e a tratti l'ho trovato anche noioso, quindi non lo consiglierei assolutamente. 

1 commento:

  1. Assolutamente d'accordo, mi ci sono annoiata parecchio anch'io. Ho trovato la storia improbabile, i personaggi ancor più improbabili e le disquisizioni della portinaia e della ragazzina improbabili, oltre che noiose.
    Non so nemmeno io cosa intendo per "improbabile" dal momento che la letteratura fantastica è la mia preferita. Ma nel Riccio, più che eleganti, sembrano tutti molto falsi. E improbabili :)

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