Il romanzo racconta la storia dell’avvocato d’insuccesso
Vincenzo Malinconico alle prese con un sequestro di persona ripreso in diretta
dalle telecamere di un supermercato. Ad averlo studiato ed eseguito è un ingegnere
informatico che ha progettato il sistema di video sorveglianza. Il sequestrato
è un capomafia, che l’ingegnere considera responsabile della morte accidentale
del suo unico figlio. Il piano è molto efficace: all’arrivo delle telecamere
della televisione, l’ingegnere vuole raccontare il suo dramma e processare in
diretta il boss. La scena del sequestro diventa cosí il set di un tragicomico
reality, con la folla e le forze dell’ordine all’esterno del supermercato che
assistono impotenti allo «spettacolo». La sola speranza d’impedire la tragedia
è affidata proprio all’avvocato Vincenzo Malinconico, che l’ingegnere incontra
casualmente nel supermercato e «nomina» difensore d’ufficio del boss
nell’improvvisato processo.
Malinconico, con la sua proverbiale irrisolutezza, il suo naturale senso del
ridicolo, la sua tendenza a rimuginare, uscire fuori tema, trovare il comico
nel tragico, il suo riepilogare e riscrivere gli eventi recenti della sua vita
privata (la crisi sentimentale con la sua compagna, le incomprensioni della sua
ex moglie e dei due figli, l’improvvisa diagnosi di leucemia della sua ex
suocera), riuscirà a sabotare il piano dell’ingegnere e forse anche quel gran
casino che è la sua vita.
Attorno alla storia principale il protagonista inserisce dei
temi di contorno che non sono molto diversi dai piccoli grandi problemi che
ognuno di noi affronta quotidianamente (il lavoro, l'amore, la famiglia, il
senso della giustizia) , tutti affrontati con una certa ironia e quel pizzico
di impulsività tipiche dell'avvocato Malinconico. In qualche pagina il
personaggio creato da De Silva filosofeggia un pò troppo, mentre l'argomento
principale avrebbe meritato meno superficialità perche un padre disperato per
la morte assurda del figlio vittima della camorra ma sospettato di essere ad
essa colluso per una seria di fatalità, che cerca di riabilitare la memoria del
ragazzo rischia di diventare una tragica macchietta.
La ruspante ironia di Malinconico non risparmia neanche il potente mezzo della
televisione con tutti i suoi limiti e le sue falsità impersonate nella
esilarante figura di Mary Stracqualorso, una specie di Aldo Biscardi in
gonnella (ma molto peggio di lui...). De Silva si prende il rischio di tutti
quelli che creano personaggi estremamente ironici , quando questi capitano
nelle tragedie e le affrontano alla loro maniera , ti sembra che il loro modo
di essere sia un pò fuori posto quasi che noi, un pò da ipocriti magari,
pensiamo che non versino abbastanza lacrime, come se il loro senso di distacco
dal dolore degli altri non sia quello che spesso "pratichiamo "
egoisticamente anche noi .
Alla domanda “Consiglieresti la lettura di questo libro?”
forse risponderei NI …. L’ho letto con piacere ma senza particolare slancio.
De Silva mi lascia sempre ambigua: alcuni mi piacciono molto, altri meno. "Non avevo capito niente", la prima puntata di Malinconico, non mi era dispiaciuta... Vediamo!
RispondiEliminaPerò questo personaggio è strano e un po' fuori dal comune, mi incuriosisce
RispondiEliminamai letto niente di quest'autore ma lo inserirò nella mia wishlist! sei iscritta ad anobii cara per caso?
RispondiElimina